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Sunday, November 10th, 2024

(vinoclick) Al Museo Maxxi di Roma, lunedì 2 dicembre si è svolto Vinoforum Class, versione diciamo invernale, infatti solitamente la rassegna si svolge in giugno nei luoghi della movida romana  di Ponte Milvio.

La versione Class, diciamo così, rispecchia esattamente ciò che uno può immaginare, eccellenze del vino, con grandi produttori e gente selezionata il tutto fuso in un ambiente azzeccatissimo come quello del Maxxi, un museo che a Roma tutti conoscono ma nessuno ha mai visitato. Vinoforum ha regalato a tutti i presenti anche la possibilità di visitare tutte le sale di questo edificio che ospita tutto ciò che l’architettura moderna può regalarci compreso la struttura dell’edificio, assolutamente intrigante ed affascinante così come la presenza di tanti produttori davvero di prima classe. Abbiamo avuto la possibilità di degustare vini che sarà difficile incontrare di nuovo con così tanta facilità, abbiamo degustato il Luise di Pommery, uno champagne davvero unico così come il famoso Annamaria Clementi di Cà del Bosco oppure un fantastico pas dosè di Berlucchi millesimato 2006 per passare ad un trebbiano riserva di Marina Cvetic, un vero portento così come un cabernet di Tasca o un barolo di Borgogno. Maxxi-produttoreTante aziende e un solo prodotto, questa è stata la caratteristica vincente di questa terza edizione del Vinoforum Class, non bisognava arrampicarsi tra centinaia di bottiglie bevendo tutta la gamma per ogni produttore per non capire più niente a metà serata affogati dai fumi dell’alcol.

Una cosa che invece non abbiamo assolutamente capito è il concorso dei vini rosati, questi erano presenti proprio al centro della hall, in bella mostra, erano venti vini partecipanti al concorso indetto dalla manifestazione per premiare il migliore, la cosa che ci ha lasciato molto perplessi era la presenza di bollicine rosé come Bellavista o altri produttori blasonati, con una qualità un po’ scarsa e questo non ha certamente dato una grande spinta ad una tipologia di vino poco apprezzata dalle nostre parti.

Insieme alle grandi aziende del vino erano presenti anche alcune eccellenze della gastronomia, con il prosciutto iberico o il caviale italiano, per passare all’olio e all’aceto balsamico tradizionale, in realtà era uno spazio davvero minimo e molto affollato vista l’ora che si sposava benissimo con uno spuntino pre-cena.

Tra vino, cibo e architettura erano presnti anche le persone comuni, quelle che il vino lo bevono, già, lo bevono e basta perché molti di loro erano solo presenti per farsi vedere e dire…ho bevuto champagne…si ma come lo hanno bevuto, tutto di un fiato e per darsi un tono girando il vino nel bicchiere! Povere bollicine. Insomma un po’ di passerella insieme agli addetti ai lavori che invece erano davvero intenti a godersi quell’atmosfera serale dentro l’arte pura, immersi nelle strutture architettoniche e nella magia che solo il vino sa dare in questi frangenti, dove l’arte figurata e quella etilica si fondono insieme e ci fanno sognare e sperare che tutto sia così incantevole ed affascinante e far volare la mente verso pensieri magici.

Arrivederci alla prossima edizione…speriamo.