Skip to Content

Tuesday, November 12th, 2024

Vinitaly50_4di Massimiliano Furlan

 

(vinoclick) Come ogni anno si è svolto a Verona il Vinitaly, la più importante rassegna di vino italiano e tra le più importanti in Europa. Quella del 2016 è stata la cinquantesima edizione e come ogni anno, abbiamo avuto la possibilità di degustare, in tutti i padiglioni che caratterizzavano le Regioni italiane, vini di aziende più o meno conosciute. Le sorprese sono state tante così come la disponibilità di moltissimi produttori, molto contenti ed orgogliosi di presentarci i loro prodotti che nella maggior parte dei casi li abbiamo trovati veramente eccellenti, segno che il vino italiano è in continua crescita come livello qualitativo. Dispiace solo che quasi tutti siano “costretti” ad esportare il loro vino, considerando che il mercato Vinitaly50_2interno è sempre più in crisi, fatta eccezione per la grande distribuzione, dove però troviamo prodotti di bassa qualità a prezzi decisamente “troppo” popolari. Moltissime Aziende basano la loro economia sull’export che arriva addirittura al 90% privando il mercato italiano del buon lavoro svolto dai produttori e da tutte le persone che collaborano per confezionare dei grandi vini. Questo è quello che abbiamo constatato girovagando per gli stand di questo Vinitaly anche se una critica forte va rivolta ad alcune Aziende, sopratutto nel padiglione Veneto, dove era impossibile degustare i loro vini a meno che non ci si presentava come buyers, altrimenti era tutto blindato, questo in particolare modo per alcune Aziende che producono Amarone.

Dal punto di vista organizzativo tutto è andato abbastanza bene, anche se bisogna migliorare tantissimo in alcuni settori, per esempio sarebbe molto gradita una sala stampa più ampia, con molte postazioni con computer liberi e non occupate per 10 ore sempre dalle stesse persone, inoltre sarebbe molto interessante promuovere delle iniziative da parte dei produttori stessi proprio nella sala stampa che riteniamo debba essere più open space.

Assolutamente da migliorare gli ingressi a pagamento, non devono esistere, solo addetti ai lavori. In conferenza stampa ci avevano assicurato che quest’anno gli ingressi erano riservati solo a persone accreditate come buyers, produttori e giornalisti ma così non è stato, il prezzo dei biglietti è stato aumentato e gli ubriachi erano sempre presenti, molti erano anche molesti, peccato.

Vinitaly50_5Ci piacerebbe poi che tutti gli eventi degustativi, chiunque li promuova, siano gratuiti a mai a pagamento, di contro abbiamo partecipato a due bellissime iniziative, quella del Gambero Rosso che metteva in degustazione tutti i 400 vini premiati quest’anno sulla guida ed una degustazione favolosa Italia-Francia con tre super eccellenze per parte.

Per il resto questa edizione numero 50 ci è piaciuta molto, sopratutto negli ultimi due giorni dove abbiamo trovato una bella tranquillità per degustare ottimi vini e curiosare attraverso belle iniziative, i padiglioni erano tutti ben strutturati a parte quello del Lazio, molto asettico, sembrava più una ASL che un luogo bello dove degustare del buon vino.

Quindi nella nostra valigia dei ricordi portiamo tanti bei regali offerti dai produttori italiani che hanno dimostrato tutto il loro entusiasmo e professionalità nel cercare di fare vini di grande pregio a volte con una bravura davvero commovente e se tutto questo crescesse di pari passo con un Vinitaly sempre meglio organizzato allora saremmo davvero i primi in Europa anche per la presentazione della nostra produzione enologica. Speriamo che il prossimo anno sia ancor più ricco di novità e segnare un traguardo importante per il vino italiano.