di Massimiliano Furlan
(vinoclick) Ci sono dei luoghi che percorrerli anche ad occhi chiusi suscitano emozioni così forti che non usciranno mai dai nostri cuori e dalle nostre menti. Ci sono dei luoghi che portano dentro di noi la magia e che non vorresti mai più abbandonare. Ci sono dei luoghi che ti lasciano a bocca aperta per la loro bellezza e che ripercorrerli a distanza di tempo ti fanno venire ancora i brividi. Ci sono dei luoghi che non dimenticherai mai, tra questi c’è sicuramente la Borgogna. Questa è per forza di cose una regione della Francia dove è impossibile non associarla al vino, ovunque questo viene citato, ovunque ci sono vigne da osservare. La Borgogna è un posto talmente magnifico che ti lascia senza fiato, ogni ettaro di terra viene vitato, ogni ettaro di terra ti lascia basito per la cura con cui viene allevato, con l’ordine maniacale in cui le viti crescono anche nelle Maison più sconosciute e nascoste ma la cosa che più sorprende è il silenzio meraviglioso ed elegante dei luoghi, dei
“Village” dove le persone vengono a degustare il vino in religioso silenzio, dove si può camminare tra le vigne senza creare alcun disturbo a quest’ultime che ti guardano, ti osservano e pensano a quanto sono state fortunate nel crescere in questi luoghi tanto meravigliosi quanto a volte impervi per le condizioni meteo. Ogni proprietario di cantine mette un amore quasi imbarazzante nel lavorare la terra e commovente nello spiegare quanto sia bella la sua azienda e se un’annata va male ce ne sarà un’altra che andrà benissimo senza drammi ma con la testa alta e fiera di essere vignaioli in Borgogna dove il Pinot Noir e lo Chardonnay sono l’espressione massima del vino, con i loro profumi così complessi e così affascinanti, con il loro gusto che al palato ti lascia con gli occhi spalancati ed increduli e chiude con un’eleganza che solo questi vini sanno dare. La Borgogna è magia, ti cattura e non vuole che tu vada via, le sue vigne ti avvolgono in un caldo abbraccio chiedendoti solo di amarle e rispettarle e tu sei lì che ti dichiari e pensi di essere stato catapultato in una versione del paradiso del tutto nuova.
Abbiamo percorso tutta la striscia di terra da Dijon fino a Chalon sur-Saone passando per Nuits Saint-Georges e Beaune e chiudere nella magica Chablis. Ogni località ci ha donato una sorpresa, un regalo che non era solo riconducibile al vino ma alla loro storia passata, fatta di eventi a volte anche tragici ma dove gli abitanti hanno reagito e superato portando i loro luoghi a risplendere anche più di prima. Abbiamo visitato cantine, parlato con i proprietari e degustato vini meravigliosi ed ogni volta le emozioni si susseguivano lasciandoci increduli quasi come se tutto ciò che stavamo vivendo non fosse vero ma solo immaginazione, già proprio come l’Immaginarium, un posto davvero incredibile a Nuits Saint-Georges dove si possono ripercorrere non solo tutte le fasi della vinificazione ma anche rivivere i tempi della filossera e capire come i contadini di allora e i proprietari di oggi siano così arcigni ed innamorati della loro terra. All’Immaginarium si possono anche degustare i vini di tutta la regione e capire definitivamente cos’è la Borgogna.
Abbiamo visto, toccato e calpestato il suolo del vino più importante al Mondo, quello di Romanée-Conti, di fronte alle sue vigne nel villaggio di Romanée si rimane incantati, incatenati ad un sogno che si realizza, visualizzare la perfezione del vino, sapere che quelle vigne sono così belle e generose da donarci ogni anno l’ennesima magia, l’ennesima straordinaria storia chiamata Pinot Noir.
Nel seguire lo sciame infinito di vigne tra denominazioni “Village” 1er Cru e Gran Cru, ci troviamo come per incanto nel cuore dello Chardonnay, entriamo a Chablis e la storia si ripete, le vigne ti circondano, le cantine sono lì per dimostrarti che in quei luoghi si creano i migliori vini bianchi del Mondo e la cosa incredibile è verificare che è tutto vero anche sapendo che questa annata sarà molto difficile viste le copiose grandinate che si sono abbattute da quelle parti. Abbiamo visto viti ferite, foglie mangiate dalla impervia natura ma tutti gli ettari vitati erano sorridenti e felici di avere le radici delle vigne più forti e straordinarie che fossero mai esistite.
Questa è la Borgogna che non finiremo mai di ringraziare per la disponibilità della gente, per l’amore e la passione dei contadini, per la produzione dei vini meravigliosi e per le emozioni indimenticabili che sa donare una terra così splendida.