di Massimiliano Furlan
(vinoclick) Come tutti gli anni quando si torna dalle ferie il primo quesito è, come sta andando la vendemmia? Quest’anno le problematiche sono diverse, con molta probabilità la quantità globale sarà un pò più alta rispetto allo scorso anno ma meno rispetto agli ultimi 5 anni. Il problema che assilla tutti i produttori è il cambiamento climatico che tra grandine, gelate e pioggia che hanno assillato il nord, provocando malattie come la peronospora che ha quasi azzerato la produzione di Timorasso in Piemonte. Di contro l’estremo caldo e la grande siccità hanno abbassato i valori produttivi al sud con grappoli composti da acini piccoli dando vita ad una produzione con meno ettolitri.
Produrre meno in Italia non è poi una gran tragedia vista l’enorme quantità di ettolitri in giacenza nelle cantine, l’importante è fare vini di grande qualità e questa sembra la caratteristica principale di questa annata.
Un problema che invece assilla i produttori è il basso consumo di vino rosso che ha portato le Aziende a vinificare in bianco o rosato alcune tipologie di uve a bacca rossa come il Pinot Nero per la spumantizzazione che ha avuto un balzo in avanti del 5% in più o come la Barbera che sembra adattissima ad essere vanificata in bianco. Stesso discorso per i vini rosati che hanno subito un bello scatto in avanti in quanto a consumo.
Quale sia il motivo di questa involuzione culturale verso in vini rossi, in particolare quelli di grande struttura è difficile dirlo, sicuramente i prezzi in rialzo sono un motivo importante ma anche la leggerezza e il disimpegno che comportano i vini bianchi e gli spumanti, vini che spesso vengono usati per il mixology che sta prendendo sempre più piede.
Questo allontanano dei consumatori dal vino e dai rossi in modo particolare è il risultato di tanti errori frutto di una pessima gestione da parte da parte delle Istituzioni che non pianificano settorialmente la produzione di vino a cominciare dai continui espianti delle vigne per far posto ad altre colture, questo non trasmette ai proprietari di vigne di poter fare quello per il quale sono più vocati lasciando tutto in mano ai grandi produttori che stanno comprando Aziende a basso costo per poi usarle per i propri scopi sfruttandone solo la produzione magari senza neanche vinificare.
Non per ultimo l’aumento esagerato dei prezzi abbassando il consumo facendo registrare un avanzo di cantina di dimensioni esagerate, togliendo alle persone anche la gioia di bere un buon bicchiere di vino senza svenarsi.
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