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Friday, December 27th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Come ogni anno ci si ritrova a fare il punto sulla vendemmia e mai come quest’anno tra i produttori emerge un pò di preoccupazione. Rispetto al 2021 le previsioni non sono rosee ma neanche drammatiche, la quantità si abbasserà di un buon 5% fino ad arrivare al 10% sopratutto in alcune regioni del sud come la Sicilia, questo a causa dei cambiamenti meteorologici con un grande innalzamento delle temperature medie e la scarsità di pioggia che hanno influenzato particolarmente le zone con più scarsa irrigazione. Al nord le previsioni sono in flessione del 5% ma si aspetta ancora qualche giorno magari con qualche pioggia che possa far maturare bene l’uva. In tutta Italia comunque la vendemmia non è mai stata cos’ anticipata, in alcuni casi anche di 15/20 giorni. 

Le caratteristiche delle uve sono mediamente con un maggior quantità di zuccheri e colore, questo farà si che potremmo avere vini con più gradi alcolici. Per quanto riguarda l’acidità, nella maggior parte dei casi, non si è avuta una buona escursione termica, ed è per questo che molti produttori stanno aspettando per vendemmiare nell’attesa di trovare il momento giusto per raccogliere le uve.

La vera buona notizia è che malgrado la quantità non sia quella degli anni precedenti e parliamo a livello mondiale, le uve non hanno subito malattie fungine e nessun segno di botridis a causa delle scarse piogge. Inoltre bisogna segnalare la buona salute delle nostre vigne, che malgrado tutto continuano a produrre grazie alla bravura dei nostri viticoltori chi si avvalgono non solo di grandi professionisti ma anche di nuove tecnologie che permettono alle uve di crescere sane e produrre una qualità sempre più alta come quella di quest’anno. Secondo il parere di molti esperti l’annata 2022 sarà qualitativamente molto alta.

Un’ultima riflessione sui prezzi, si prevede infatti un innalzamento dei prezzi del vino, non solo per questa annata, ma in generale di almeno un 15% in più e in un momento di crisi sarà una brutta tegola per i consumatori che tenderanno a bere di meno, speriamo almeno scegliendo bene la qualità del vino.

m.furlan@vinoclick.org