di Massimiliano Furlan
(vinoclick) Ormai ci siamo, stiamo entrando nella fase più importante della coltivazione enologica, la vendemmia. Quella di quest’anno si presenta assai difficoltosa, almeno al nord, a causa della gelata di aprile che ha compromesso un bel pò il raccolto. I primi a vendemmiare saranno le uve in Franciacorta a causa del caldo fortissimo che si è abbattuto in tutta Italia sono costretti ad anticipare il raccolto di uve Chardonnay e Pinot Noir. In passato il termine minimo era il 15 agosto con una festa che inaugurava l’inizio della vendemmia ma ora a causa del clima tutto è anticipato. Lo stesso sta accadendo in Spagna per le uve destinate alla spumantizzazione. Proprio per le gelate primaverili molte zone del Franciacorte subiranno una notevole diminuzione della produzione e così anche per altre regioni del nord Italia, la Coldiretti stima un calo tra il 10% ed 15% rispetto allo scorso anno dove vennero prodotti 51 milioni di ettolitri.
La situazione italiana è rosea a confronto di quella francese che oramai, come accade negli ultimi anni, subisce dei repentini cambi climatici con gelate e grandinate improvvise che anche quest’anno costringeranno la Francia a stare dietro all’Italia come produzione. In fatto di qualità vedremo, infatti l’annata 2016 malgrado il maltempo si è rivelata una delle migliori degli ultimi 15 anni per la qualità dei suoi vini, in particolar modo nella zona del Bordeaux.
Siamo dunque entrati nel momento più importante della stagione dove gli agricoltori potranno vedere i risultati del loro lavoro in un momento in cui tutto appare difficile sia per le rinnovate condizioni meteorologiche e sia per uno stallo dell’economia del vino che in Italia si regge in piedi grazie alle esportazioni del nostro spumante a basso costo mentre per il vino fermo ci sono difficoltà dovute anche ai paesi emergenti come Spagna e Cile che stanno crescendo ogni anno sempre di più.