di Massimiliano Furlan
(vinoclick) In questi giorni il nome più invocato in tutti i motori di ricerca è quello del nuovo Presidente degli stati Uniti d’America, Donald Trump. Dopo l’insediamento, come da protocollo presidenziale, Trump con la First Lady Melania hanno invitato i personaggi più influenti del Paese al pranzo inaugurale di insediamento. Il menù non era poi molto ridondante, al contrario magari di certi pranzi o cene di Stato italiani. Come starter è stata servita aragosta del Maine con gamberi in salsa di zafferano e arachidi, come secondo piatto, manzo alla griglia Seven Hills Angus con cioccolato fondente e ginepro su gratin di patate e per dessert, soufflé al cioccolato con gelato di vaniglia e ciliegia.
Ovviamente la curiosità è quale vino sarà stato servito, bene qui si innesca subito la prima polemica della presidenza Trump, per il brindisi è stato servito una Special Cuvée di Korbel “California Champagne” facendo storcere di molto il naso all’Ufficio di Champagne a Washington così come nel 2006 al pranzo dell’ex Presidente Obama, infatti l’UE ha vietato ma non ancora ratificato l’uso della parola “Champagne” sulle etichette dei vini americani. La seconda etichetta servita è uno Chardonnay di J. Lohr Arroyo Vista Chardonnay 2013 prodotto dalla Arroyo Seco AVA di Monterey County, la terza è un Cabernet Sauvignon Black Stallion Estate Winery Limited Release Cabernet Sauvignon 2012 della Napa Valley, Black Stallion Winery è di proprietà di Delicato Family Vineyards. Tutti vini molto onesti ma sicuramente non di gran pregio e tra l’altro anche abbastanza giovani. Il prezzo dei vini serviti è di $ 60 per il Cabernet Sauvigno e meno di $ 25 per lo Chardonnay mentre per il “California Champagne” siamo anche lì sotto i $ 25.
Da notare che il Presidente si è guardato bene dal far servire i vini del suo nuovo acquisto, la Cantina Kluge in Virginia rilevata all’asta per 15,26 mln di dollari salvando la famiglia Kluge da un crack finanziario.