(ANSA)
Dopo il sequestro di 150 mila litri
di vino bianco comune, falsamente etichettato come Verdicchio
dei Castelli di Jesi Doc, il consigliere regionale Enzo
Giancarli (Pd) invita la Regione Marche a costituirsi parte
civile. “Il valore della Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi
indiscusso non solo per la sua area di produzione, ma per tutte
le Marche, da un punto di vista economico, enologico e
vitivinicolo, agroalimentare e turistico, che non pu essere
danneggiato, a tutela di tutto il territorio regionale – afferma
Giancarli -, per questo ritengo che la Regione debba svolgere
anche in questa circostanza un ruolo da protagonista, fino a
verificare la possibilit di costituirsi parte civile”. Da
Giancarli, consigliere eletto proprio nel territorio di
produzione della Docg Verdicchio che quest’anno compie 50 anni,
arriva anche il plauso per l’operazione condotta
dall’Ispettorato centrale della Tutela per la qualit e
repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Emilia Romagna
e Marche, area di Ancona, che ha portato a smascherare e poi
requisire i 150 mila litri di Verdicchio dei Castelli di Jesi,
etichettato come Doc da una cantina di Cossignano e pronto alla
distribuzione. Il responsabile della cantina stato denunciato.
“Un lavoro impeccabile da parte dell’Ispettorato e dell’Autorit
giudiziaria – commenta Giancarli – che ha bloccato sul nascere
un’attivit illecita che avrebbe potuto avere conseguenze
disastrose nel mercato del Verdicchio dei Castelli di
Jesi”.