(vinoclick) “Il Prosecco fa male ai denti per la sua acidità”: questa notizia, apparsa poco tempo fa su alcune testate inglesi quali il Guardian e il Mail online, ha suscitato non poche repliche e malumori tra produttori, esperti di settore e Istituzioni: il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha commentato «stop fake news, grazie», il presidente del Veneto Luca Zaia ha definito la questione «panzane» senza credito, diversa è stata la reazione del presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani che scherzosamente ci ha riso su invitando gli inglesi a fare altrettanto. L’invito è stato evidentemente accolto di buon grado dal Times che ha pubblicato un divertente editoriale col quale fa ammenda per la frecciatina sul Prosecco usando l’ironia.
Titolo dell’editoriale è “Antisecco”, un analisi ironica e critica della strategia inglese di denigrare i prodotti stranieri, seguita da una comparazione tra i grandi simboli italiani ed i piuttosto scarsi corrispettivi nel Regno Unito. Si legge nell’articolo:« Dobbiamo iniziare a perorare la causa che Puccini e Verdi non possono competere con Cliff Richard». E continua: «Per quanto riguarda le cosiddette glorie di Venezia, Siena, Firenze e Roma, tutta quella pubblicità è semplicemente uno stratagemma per dissuadere i turisti dal visitare Smethwick, Slough e Grimsby». Il giornale infine afferma che forse sarebbe opportuno affinare questa “strategia” se la Gran Bretagna vuole veramente essere competitiva all’estero dopo la Brexit.
Immediato è stato il riscontro positivo alla ironica pubblicazione di scuse: «L’autocritica che si legge oggi sulle pagine del Times testimonia della serietà di questo grande giornale, che esce quando altri, dopo aver combinato il guaio, tentano di gettare la polvere sotto il tappeto». A dirlo il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato dall’Ansa, che aggiunge: «Ringrazio il Times per quanto ha pubblicato oggi, affrontando in modo equilibrato una questione per nulla frivola che riguarda un’intera economia e migliaia di imprenditori e lavoratori e riconfermo amicizia e vicinanza con il popolo inglese, che ha dimostrato e, sono certo, dimostrerà in futuro, di saper apprezzare un prodotto di qualità certificata, buono e genuino».