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Tuesday, December 24th, 2024

di Erminia Eleonora Magli

(vinoclick) I cambiamenti di clima si fanno sentire ovunque e ci hanno regalato una delle estati più calde e aride degli ultimi 150 anni con pesanti conseguenze sulla resa e la qualità della vendemmia 2017. Ma una buona notizia arriva dalla ricerca scientifica dell’Università di Milano che, in patnership con le imprese vitivinicole riunite in Winegraft, sta sperimentando nuovi portainnesti in grado di resistere agli stress idrici e ottimizzare l’utilizzo dell’acqua, riducendone in media del 30% i consumi. Si tratta dei “portainnesti M” la cui sperimentazione è già in atto in alcune aziende in diverse regioni con risultati sorprendenti.

Una nota informativa riporta: “I vitigni innestati con gli M hanno portato a scoprire una eccezionale capacità di resistenza allo stress idrico di questa nuova generazione di portainnesti che, grazie ad un utilizzo biochimico più efficiente dell’acqua, mostrano un consumo nell’intero ciclo vegetativo minore del 25-30% rispetto ai portainnesti tradizionali, a parità di condizioni pedoclimatiche e di vitigno, senza perdere in quantità e qualità produttiva”. Prosegue la nota: “Tradotto in numeri, se consideriamo una produzione media ad ettaro di 120 q.li uva per 85 hl vino, con un consumo annuo di acqua, secondo i calcoli dell’associazione Water Footprint Network, di 81.600 hl, con l’utilizzo degli M si risparmierebbero 24.500 hl di acqua ad ettaro ogni anno.
Significa che, ad esempio, se tutti i vigneti della Lombardia – che nel 2016 hanno prodotto 1,47 mln di hl di vino – fossero innestati sugli M, si risparmierebbero ogni anno 426 mln di hl di acqua, pari a due volte e mezzo il lago d’Iseo”.

Winegraft è una società formata da 9 aziende vinicole di primaria importanza (Ferrari, Zonin, Bertani Domains, Albino Armani, Banfi, Nettuno-Castellare, Cantina Due Palme, Claudio Quarta vignaiolo e Cantine Settesoli), che rappresentano le principali regioni viticole italiane dalle Alpi alla Sicilia, insieme ad una società di supporto, la Bioverde Trentino, ed alla Fondazione di Venezia.

Winegraft è una società nata con lo scopo di supportare la diffusione dei risultati della ricerca e finanziarne la prosecuzione. Sul piatto, mezzo milione di euro, che le aziende hanno messo a disposizione delle Università per i prossimi anni del progetto che ha di fronte un planning di sviluppo fino al 2030.