(Adnkronos) – E’ arrivato anche il momento dell’esordio di Massimo D’Alema nel mondo del vino. L’ex presidente del Consiglio e, piu’ recentemente del Copasir, lasciati ormai gli impegni politici diretti veste quelli di vignaiolo e presenta il suo primo vino. L’occasione dell’esordio enoico del ‘leader Maximo’ e’ stata ieri sera la presentazione romana del progetto enologico ”Wine Research Team”, di cui l’azienda di Massimo D’Alema fa parte. Il ”Wine Research Team”, informa il sito Winenews, e’ il progetto, voluto e realizzato dall’enologo Riccardo Cotarella a capo di un equipe scientifica dell’Universita’ della Tuscia di Viterbo, che ha, fra le altre cose, lo scopo di produrre vini di alta qualita’ senza solforosa e durevoli nel tempo, dopo una ricerca sperimentale in vigna e in cantina durata 8 anni.
Ci mancava solo questo, innanzitutto io ritengo che produrre un cabernet franc non sia grande affare, questo uvaggio viene usato in massima parte per formare dei blend o nei grandi vini bordeaux. La cosa più curiosa che il sig Massimo D’Alema per iniziare questa sua ennesima attività ha usufruito di ben 57000 euro della Comunità Europea, somma che il proprietario della vigna non era riuscito ad ottenere. E la cosa ancora più assurda è che il vino è stato presentato a Roma nella sede dell’AIS alla presenza di Bruno Vespa e Franco Ricci. Allora le cose sono due o questo vino è straordinario, una vera eccellenza oppure l’associazione ha fatto un favore a questa nuova impresa. Bene, sarebbe meglio presentare prodotti di aziende nuove che fanno sacrifici e che a volte si devono piegare alle esigenze di mercato per sopravvivere quando invece gli si può regalare una vetrina impareggiabile con iniziative volte a promuovere il vino serio e sudato. Noi di vinoclick presto apriremo il nostro sito con grande umiltà e con grande umiltà cercheremo di far conoscere chi il vino lo produce con passione, sacrifici e debiti. Quindi non ce la sentiamo di fare gli auguri a chi vuole vincere facile…