Skip to Content

Wednesday, December 25th, 2024

(vinoclick) Il dado è tratto, Associazione Italiana Sommelier e AIS Roma e Lazio si dividono, Antonello Maietta e Franco Ricci si salutano senza un arrivederci se non in qualche aula di tribunale, forse. Con due lettere inviate agli associati i due soggetti in questione hanno dato vita ad un divorzio annunciato, Franco Ricci ha creato la Fondazione Italiana Sommelier dove per il momento ha aderito l’AIS di Roma e Lazio, delegazione che vedeva presidente lo stesso Ricci. Quindi una costola dell’AIS Nazionale si stacca, secondo Maietta si tratta di una liberazione ma la verità è che il danno subito dall’associazione è notevole e la ferita brucia e molto. Il presidente dell’AIS ricorrerà alle vie legali per la dicitura AIS Lazio e per aver portato via una intera regione dall’associazione. Anche se la battaglia sarà durissima crediamo che Franco Ricci abbia agito regolarmente e con grande abilità, portando via, se tutti aderiranno alla Fondazione, ben 2500 iscritti. Diciamo regolarmente perché nello statuto dell’Associazione Italiana Sommelier è scritto in calce che in qualsiasi momento una delegazione, una regione con il suo Presidente possono distaccarsi senza alcuna difficoltà ed è al contempo vero che sempre da statuto un associato non può essere iscritto ad altra associazione se già iscritto all’AIS. Questo cosa vuole dire, che gli associati di Roma e Lazio dal primo gennaio dovranno scegliere se convergere con la Fondazione di Franco Ricci o con l’AIS. Il dubbio è amletico, sicuramente Maietta ora è all’angolo e non sappiamo come possa uscirne, allo stato attuale dovrebbe ricostruire un’intera delegazione con una nuova sede, dei nuovi corsi con nuovi docenti, oltre ad inventarsi una nuova guida per i vini e preparare delle iniziative per i soci con tutte le problematiche che ne conseguono. Dall’altra parte invece tutto rimane com’è, una macchina ben oleata, ben organizzata, con la sua rivista, la sua guida, i suoi ben 380 sommelier che prestano impeccabilmente servizio sia ai corsi che nelle varie degustazioni nel Lazio e sul territorio nazionale, inoltre hanno una sede di grande prestigio, nonché tutte le iniziative e i corsi con docenti di assoluto rilievo, forse i migliori che si possano trovare.

Insomma la situazione non è per niente buona per l’AIS nazionale, perdere Roma e Lazio è un duro colpo al quale Maietta dice non aver mai saputo nulla ma noi crediamo che lui sapesse tutto da tempo ma senza trovare una soluzione idonea se non dire agli associati che se passano alla Fondazione sono fuori dall’AIS. Ci sembra pochino se non una reazione scomposta e senza criterio, forse la cosa migliore sarebbe dialogare con Franco Ricci e cercare una soluzione, magari facendo convergere tutta l’Associazione sotto la Fondazione e riprendere il cammino oppure rinunciare a 2500 iscritti che rappresentano un bel tesoretto. Inoltre ci sarà ancora da risolvere la questione editoriale, Bibenda ora non sarà più la guida ufficiale dell’AIS ma della Fondazione, quindi dovranno farsene una propria o anche qui scendere a patti con Franco Ricci, lo stesso Maietta tra l’altro ha criticato molto la guida Bibenda in merito alla mancanza delle note organolettiche, che noi riteniamo importanti e siamo rimasti delusi nel non trovarle ma il presidentissimo dimentica che lui stesso ha recensito un’intera regione sapendo che le note non ci sarebbero state.

Ora siamo tutti alla finestra per capire cosa succederà ma l’impressione è che Maietta dovrà organizzare ex-novo tutto il Lazio e in breve tempo e dall’altra parte una Fondazione lanciata con diverse regioni che già da ora staranno pensando di imitare il Lazio e a quel punto….

Di seguito pubblichiamo le due lettere recapitate ai soci di Roma e Lazio. Le pubblichiamo in ordine di arrivo.

Fondazione Italiana Sommelier

Carissimi,
il percorso che abbiamo compiuto in questi 23 anni qui nel Lazio come Associazione Italiana Sommelier Roma è diventato un fenomeno epocale, premiando così gli sforzi di chi ha voluto fermamente professionalità e qualità nella comunicazione efficace del Vino. Ma soprattutto il miracolo è avvenuto grazie al vostro Entusiasmo e alla vostra Passione nel sostenere ogni attività. Nulla si sarebbe realizzato senza i vostri copiosi suggerimenti. Idee, Riflessioni, Proposte sono state sempre colte per trasformarle in Progetti Iniziative Attività a favore della nostra Associazione.
Si sono così realizzati più di 200 Corsi per Sommelier con oltre 20.000 Allievi, oggi Sommelier, raggiungendo circa un milione e mezzo di presenze tra le varie attività di degustazione. Un Record!
E grazie a questo vostro grande contributo si sono da tempo accesi i riflettori sul nostro modo di divulgare la Cultura del Vino Italiano. Luci che hanno raggiunto le Istituzioni in Italia e nel mondo.
Tutto ciò ci ha fatto recepire un’implicita richiesta di continuare il nostro lavoro in una veste sempre più Istituzionale, sempre più disponibile a rappresentare questo meraviglioso Made in Italy che è il nostro Vino.
Per questo Motivo e con la consapevolezza dell’importanza del Lavoro svolto insieme in questi anni, dal 9 Dicembre 2013 Associazione Italiana Sommelier Roma aderisce alla Fondazione Italiana Sommelier, Ente appositamente costituito per elevare ancora di più lo spessore del nostro lavoro di divulgatori della Cultura del Vino e dell’Olio di qualità.
La Fondazione Italiana Sommelier avrà il Riconoscimento Giuridico dello Stato e l’Accredito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché presso i Ministeri della Cultura, degli Esteri e delle Politiche Agricole.
La Fondazione, con Associazione Italiana Sommelier Roma, realizzerà il Corso di Qualificazione Professionale per Sommelier con il Riconoscimento Giuridico dello Stato, unico corso per Sommelier in Europa a possedere tale importante requisito.
La quota di Rinnovo all’Iscrizione scende dagli attuali 130 Euro a 100 Euro l’anno, pur continuando a garantire al Socio l’acquisizione di Sommelier Notizie per la partecipazione a tutte le Attività a Roma e nel Lazio per sé e per due suoi amici, di BIBENDA la rivista nata per rendere più Seducenti la Cultura e l’Immagine del Vino e BIBENDA la Guida ai Migliori Vini e Ristoranti d’Italia.
In allegato il modulo per il vostro Rinnovo, disponibile anche online su http://www.bibenda.it/rinnovo_iscrizioni_aisr.php
Vi auguro di partecipare a tutti i grandi momenti del Vino preparati per Voi nella nostra Regione, invio di Cuore gli Auguri più cari di un sereno Natale a voi tutti e ai Vostri cari con i quali vi auguro di bere le migliori bottiglie!

 Associazione Italiana Sommelier

Che l’aria fosse cambiata l’avevo nitidamente percepito durante il recente Congresso AIS a Firenze, quando la mia relazione all’Assemblea Generale dei Soci è stata interrotta più volte dagli applausi, soprattutto quando ho detto che “l’AIS non è mai stata e mai vorrà essere un’Associazione elitaria” e, quasi al termine, quando ho annunciato che “l’orientamento del Consiglio Nazionale va verso l’emancipazione della componente editoriale.

C’è qualcosa di male quando un’Associazione ipotizza di camminare con le proprie gambe senza ricorrere a costose stampelle nient’affatto disinteressate? Eppure quest’annuncio ha aperto una frattura, presumo studiata da tempo, vista la rapida tempistica con cui si è palesata, con l’uscita dall’AIS della costola periferica della capitale.

In attesa che gli esperti di questioni legali dicano se è proprio ortodosso che siano i vertici di un’associazione regionale a decidere sulla testa dei propri affiliati – i quali, si badi bene, ancor prima di essere soci di una realtà territoriale, sottoscrivono l’adesione all’Associazione Italiana Sommelier (scritta proprio così, senza altre accezioni di luogo) –, un risultato l’abbiamo finalmente raggiunto: è la fine di un incubo.

Non c’è nulla di male se una persona, un gruppo di persone, un intero sodalizio decidono di intraprendere altre strade. È già successo in passato e chissà quante altre volte accadrà in futuro. L’autodeterminazione è una prerogativa assolutamente legittima. La prassi, ma ancora di più la correttezza, suggeriscono tuttavia che, prima di traghettare un’intera compagine di soci in un organismo nuovo, si chieda loro il parere. Magari attraverso un’Assemblea regolarmente convocata, spiegando bene che l’adesione ad un nuovo consesso comporta inevitabilmente l’incompatibilità con il precedente. Poi ciascuno farà consapevolmente le proprie scelte.

Abbiamo letto un proclama con i verbi declinati al futuro: “avrà”, “realizzerà”. Ben venga quindi chi avrà la possibilità di fare qualcosa per il mondo del vino, sebbene non si comprenda il motivo per cui tutte queste opportunità non siano state proposte e percorse in passato, in virtù del sempre decantato “fare squadra”. Come Associazione Italiana Sommelier vi diciamo semplicemente: cari Soci e cari Amici, potete stare tranquilli. Oggi abbiamo gli anticorpi, le risorse umane e quelle economiche per superare ogni criticità. Oggi l’AIS è più unita, coesa e orgogliosa che mai.

Fine di un incubo perché, per quanto ci riguarda, se il profilo della cultura del vino sarà da oggi magari meno seducente e meno patinato, sarà anche meno pomposo, meno saccente, meno arrogante e meno sbruffone. Prerogativa di chi è realmente competente e non deve mascherare altrimenti la propria insipienza. In questa circostanza l’Associazione Italiana Sommelier (scritta proprio così, senza altre accezioni di luogo), quella che in Italia e nel Mondo raccoglie circa 30.000 aderenti, farà meno fatica a spiegare all’esterno che alcune discutibili esternazioni, alcune rancorose ritorsioni, alcune inspiegabili decisioni, non appartengono al proprio patrimonio di valori.  Antonello Maietta