di Massimiliano Furlan
(vinoclick) E’ stata definita la guerra dell’Oltrepò Pavese del vino quella che si è scatenata con l’uscita dal Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese di ben 35 aziende, tra l’altro molto quotate, basta annoverare Giorgi, Antea, Frcciarossa, Picchione ed altre che rappresentano “solo” il 16% della produzione ma che portano in alto il vessillo della qualità.
Lo strappo è avvenuto poco prima del Vinitaly con ragioni decisamente sostenibili da parte dei contestatori. Il sostenitore principale dell’uscita dal Consorzio è Fabiano Giorgi il quale dichiara che lo statuto sia completamente sbagliato se permette ad una sola cantina, quella di Broni di ottenere il 54% dei voti grazie alla gran quantità di vino prodotto con l’unico problema, perché è di questo che si tratta, che il vino è destinato tutto all’imbottigliamento esterno venduto come vino sfuso, abbassando così enormemente la qualità. Infatti non è producendo per la vendita vino da pochi euro con una qualità che vira verso lo scadente che si valorizza il territorio, questo è ciò che sostengono tutti i fuggitivi dal Consorzio Vini. Tra l’altro sono anche altre due preoccupazioni che agitano i sonni dei produttori, la prima è il timore che i numeri del Consorzio in mano a pochi possa far cambiare il disciplinare di produzione aumentando la resa per ettaro ed abbassando automaticamente la qualità. La seconda preoccupazione che ancora aleggia sulle teste delle aziende dell’Oltrepò è lo scandalo del Pinot Grigio contraffatto dall’azienda Terra d’Oltrepò presente nel Consorzio ancora sotto indagine della magistratura.
Le ragioni della fuga delle 35 aziende alle quali potrebbero accodarsi altri 20 produttori è un chiaro segno di intolleranza verso chi della qualità non ne fa una bandiera ma punta solo ai numeri, puntando ad un mercato sotto-commerciale che non rende giustizia ad un territorio che produce vini di grande qualità e con grandi potenzialità di successo in Italia e nel Mondo.
Nelle prossime settimane potremmo capire se la situazione possa degenerare oppure essere ricucita vista l’imminenza di rinnovo del CdA del Consorzio. Speriamo bene anche in vista dell’Expo.