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Friday, December 27th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Una vendemmia se ne andata e un’altra sta per arrivare ma la situazione enoligica italiana non cambia affatto, anzi in realtà non sembra ancora toccare il fondo. Il mercato interno registra sempre un negativo per quanto riguarda le vendite interne, siamo a -2,9 rispetto allo scorso anno, i consumatori non sono più tali ma solo acquirenti casuali di bottiglie a caso economiche di vino, manca prpoprio l’istruzione al bere, la gente si accontenta e pensa che tutte bottiglie siano Grappoliuguali l’importante che il costo sia basso. I produttori in Italia fanno anche poco per indirizzare il pubblico sulla retta via, si adeguano troppo alle richieste insensate della gente, basta vendere bottiglie e poi pazienza per la qualità tanto non la capiscono. A nulla servono tutti i corsi che si tengono in giro per le città da associazioni diverse, di cui alcune anche un po’ lestofanti. Nel nostro paese è quasi impossibile fare grande cose con il vino ed allora i produttori puntano l’estero dove almeno trovano una soddisfazione maggiore dal punto di vista professionale ed anche economico. Vedere il Prosecco primeggiare sullo Champagne in Russia nonKeepCalm è cosa da poco anche se la qualità tra i due non ha confronti. Essere delle star al Prowine in Germania o essere massicciamente presenti al Vinexpo per lanciare la sfida ai francesi è qualcosa di affascinante, molto di più che dover vendere una bottiglia a pochi euro senza avere un apprezzamento gustativo da chi il vino lo dovrebbe bere di qualità vivendo nel paese dove l’enogastronomia è una colonna portante della nostra sgangherata economia.

Il nostro vino è anche protagonista all’Expo e solo a fine anno potremmo avere i primi risultati per sapere s è stato un successo o un flop, se i produttori sono riusciti a smuovere le coscienze degli italiani e redimerli da un torpore mascherato da crisi economica, le famiglie italiane preferiscono dirottare i loro piccoli budget al cibo o al telefonino o alla propria automobile e quando gli viene in mente d’estate di partecipare a qualche manifestazione con banchi d’assaggio al povero sommelier ci si rivolge così “me metti un po’ de vino bianco!?” ed è l’inizio della fine.