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Wednesday, December 25th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Le realtà enologiche nel Lazio sono davvero tante e per tradizione moltissime situate nei Castelli Romani, famosi per avere molte citazioni nei famosi stornelli romaneschi che hanno reso noto il Frascati Superiore e la Romanella, due vini completamente opposti ma che segnano senza dubbio il territorio. Il vino di cui vogliamo parlare oggi però viene da tutt’altra zona, l’azienda è San Giovenale e la particolarità è la produzione di un solo vino, l’Habemus, unico e ben fatto davvero.

cantina-habemus-vino_2L’azienda si trova a Blera, in provincia di Viterbo ed è collocata all’interno di un triangolo di laghi, Bolsena, Vico e Bracciano ed a poche decine di chilometri dal Mar Tirreno, quindi ci troviamo sopra un terreno di origine vulcanica di natura argillosa. I proprietari hanno fondato l’azienda nel 2006, quindi abbiamo delle viti abbastanza giovani coltivate su 7 ettari in maniera totalmente bio certificata vista l’ecosostenibilità della cantina e di tutte le strutture che oltre ad essere totalmente autonome a livello energetico con un sistema fotovoltaico all’avanguardia si avvale anche di un sistema di ventilazione degli ambienti e controllo dellaHabemus-fusti-acciao_2 temperatura senza l’uso di alcun combustibile, inoltre anche a livello architettonico le strutture sono molto sobrie e minimaliste,  nonché curate in ogni particolare.

Tornando alla vigna, sul suolo argilloso di 7 ettari sono piantate tre specie, tutte di origine francese, Grenache, Syrah e Carignano con un’alta densità di piante, ben 11 mila ma con una resa per ettaro bassissima, 25 quintali per una produzione massima di 7000 bottiglie all’anno.

habemus-Vino_2Noi abbiamo avuto la possibilità di degustare Habemus 2013, quindi un vino abbastanza giovane ma che denota già un’evoluzione straordinaria. I’uvaggio è di 40 % Grenache, 40% Syrah e 20% Garignano. Nel bicchiere il colore è un rubino perfetto con un impatto al naso stupefacente, frutta rossa matura, mora e arancia rossa per virare su note di liquirizia, cuoio e cioccolata per chiudere su sentori erbacei, la nota balsamica è molto discreta, i 20 mesi di barrique francesi nuove si fanno avanti con molta discrezione, senza rendere il vino troppo ridondante. In bocca un brivido avvolge tutti inostri sensi, viene da chiudere gli occhi e volare, grande morbidezza con un tannino setoso ed elegante, una perfetta acidità e sapidità danno al vino una godibilità assoluta, un equilibrio perfetto, come un acrobata sulla fune ed una persistenza così lunga da rimanere estasiati ed al nostro risveglio volerne ancora per assaporare tutte le sensazioni che un vino, unico in senso assoluto, può dare senza pensare che in fondo viene prodotto nella maniera più semplice e naturale possibile. Habemus…vinum!

98/100