di Massimiliano Furlan
(vinoclick) All’inizio di maggio e per l’esattezza il 1° aprirà i battenti l’Expo 2015 di Milano, occasione più unica che rara per far conoscere al Mondo l’Italia enogastronomica. Non sappiamo ancora la situazione dei lavori per quanto riguarda lo spazio dedicato al cibo, per quanto riguarda invece la parte dedicata al vino, un immobile di tre piani, l’edificio che doveva essere consegnato a Verona Fiere non è ancora pronto. L’Ente che solitamente si occupa dell’organizzazione del Vinitaly avrà l’onore e l’onere di organizzare anche lo spazio dell’Expo. Allo stato attuale ciò non gli è ancora permesso visto il ritardo dei lavori che procedono a rilento.
All’interno dello spazio enologico, che sorgerà su tre piani troveranno posto oltre 400 produttori italiani, allo stato attuale hanno dato la conferma alla loro partecipazione l’80% delle aziende aderenti ai vari consorzi come Friuli, Trentino, Puglia, Barolo e Barbaresco per il Piemonte ed altri ancora ad esclusione, per il momento, del Consorzio Franciacorta.
Il padiglione dedicato al vino costerà circa 3 milioni di euro di soldi pubblici e 2 milioni a Verona Fiere escludendo le spese di costruzione dell’edificio progettato dall’architetto Italo Rota il quale ha pensato di creare un percorso sensoriale interattivo con tutte le piattaforme digitali mobili e fisse.
Il visitatore potrà quindi assistere sensorialmente e visivamente a tutte le fasi di vinificazione, dalla raccolta dell’uva fino all’imbottigliamento e dopo di esso avrà modo di fare il percorso visivo, olfattivo e finalmente gustativo del vino ed essere accolto dalle varie aziende presenti, parlare con i produttori e farsi un’idea precisa di cosa sia il vino italiano.
Per quanto riguarda la presenza dei produttori è tutto nelle mani del dg di Verona Fiere, Giovanni Mantovani che a dire la verità non sbaglia un colpo e la presenza dell’Ente che organizza il Vinitaly è una forma di garanzia notevole, speriamo solo che tutto sia pronto per tempo e che il pubblico di tutto il Mondo e sopratutto italiano apprezzi non solo lo sforzo organizzativo ma sopratutto il nostro vino e che possa nascere una passione e un abitudine a bere bene, di qualità e riconoscere ciò che è buono e ciò che non lo è in modo da spingere i produttori a fare sempre meglio.