di Massimiliano Furlan
(vinoclick) Ebbene si, anche il calcio irrompe nel mondo del vino, è notizia di pochi giorni fa che Andres Iniesta, uno dei più forti centrocampisti del Mondo ed attuale calciatore del Barcellona, firmerà un accordo con il club cinese del Chongqing Lifan Dangdai di proprietà del magnate Jiang Lizhang, già proprietario di diversi club tra cui al 60% del Parma Calcio. L’accordo è stato trattato per una cifra che si aggira sui 27 milioni di euro all’anno per tre anni, ma la particolarità dell’accordo consiste nell’impegno, contrattualizzato, con l’obbligo dei cinesi di acquistare ben 6 milioni di bottiglie in tre anni della Botega Iniesta al prezzo di 6 euro a bottiglia. L’azienda, che Andres ha acquistato per il suo papà è situata in Fuentealbilla nella sua città natale Castiglia-La Mancia si impegnerà a vendere 2 milioni di bottiglie all’anno per il mercato cinese, il vino che verrà inviato nel paese asiatico è il Corazón Loco in Spagna venduto a 5,36 euro, mentre il vino di punta si chiama Minuto 116 ispirato alla finale vinta contro l’Olanda nel Mondiale del 2010.iniesta
Andres Iniesta però non è il solo a cimentarsi nel mondo del vino, in Italia ci sono molti calciatori che hanno investito nel settore enologico come per esempio Andrea Barzagli, il calciatore della Juventus produce Faro dell’azienda Casematte in Sicilia, un Etna Rosso di grande qualità, come lui anche Andrea Pirlo (Montenetto Igp a Capriano del Colle, Brescia), Damiano Tommasi (Valpolicella Ripasso e Amarone a Fumane, Verona), Paolo Rossi (Sangiovese a Poggio Cennina a Bucine, Arezzo) o l’ex allenatore Alberto Malesani (Valpolicella, Amarone e Recioto a Trezzolano, Verona) tutti interessati al markenting del vino che tanto va di moda e che si dimostra un grande affare per loro che hanno tanti soldi da investire a discapito dei vecchi e cari poduttori che ancora guardano al cielo sperando sempre che nulla accada con il meteo e la vendemmia perchè altrimenti sarebbero rovinati al contrario dei calciatori che magari non sanno neanche tenere il bicchiere in mano.
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