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Wednesday, December 25th, 2024

Asti_Docg

di Erminia Eleonora Magli

(vinoclick) Oggi parliamo di Asti Docg e contraffazione “italian sounding”, una pratica sempre più usata per spacciare prodotti di bassa qualità camuffandoli come eccellenze del made in Italy. Paese destinatario dell’ennesima truffa: l’Ucraina. Ad arte era stato creato un «Asti Consortium» con a capo un più o meno ignaro imprenditore agricolo monferrino e si confidava nel fatto che nella repubblica ex sovietica la differenza non sarebbe stata notata. Per fortuna Asti Docg e Consorzio dell’Asti sono marchio registrato a livello europeo e la società paravento è stata prontamente smascherata.

L’Asti spumante è un vino che piace particolarmente ai paesi dell’Est dove è consideratoun prodotto di fascia «premium», cioè  di lusso.
La Russia è il primo mercato, con 15 milioni di bottiglie, nonostante il rallentamento del mercato dovuto all’embargo e alla svalutazione del rublo. In Ucraina il consumo di Asti spumante negli ultimi tre anni è quasi raddoppiato arrivando oggi a sfiorare i 2 milioni di bottiglie. Un business che fa gola a molte aziende truffaldine che hanno fiutato l’occasione.

La battaglia contro i prodotti «italian sounding» va avanti da tempo: nel 2011 furono scoperte in Russia oltre 5 milioni di bottiglie di falso Asti spumante e Giorgio Bosticco, il direttore del Consorzio che tutela il nome dello spumante Docg italiano più venduto al mondo, si era recato a San Pietroburgo e poi a Mosca, per denunciare la presenza sul mercato di prodotti che richiamavano l’Asti pur senza averne minimamente le caratteristiche o far parte del Consorzio. E che l’Asti sia un prodotto che piace, lo dimostra il fatto (come ricorda il blog specializzato SdP) che i tentativi di contraffazione arrivano da ogni parte del mondo, e persino dal Brasile.

Da segnalare infine una particolarità: il Consorzio Asti spumante è intervenuto con diffide e azioni legali, ma non da solo: ha trovato come alleato il Consorzio del Prosecco, pure vittima di simili azioni truffaldine. Un patto tra piemontesi e veneti con un’iniziativa comune: nelle prossime settimane si darà il via ad una campagna sui giornali ucraini per far capire le differenze, organolettiche e “visive”, tra i i veri spumanti made in Italy e certe pacchiane imitazioni.