(vinoclick) Partecipando attivamente all’evento di Luca Maroni, i migliori vini d’Italia, ci siamo imbattuti nello stand di un produttore piccolo piccolo ma che fa dei vini grandi grandi, Antonio Bellicoso.
L’azienda è nata nel 2003, laureato in enologia, fa tutto da solo, da vigneron ad enologo fino all’imbottigliatore e responsabile commerciale. La sua azienda si trova in Piemonte, nella frazione di Molisso di Montegrosso d’Asti. Produce essenzialmente Barbera per un buon 80% e Fresia 20% per un totale di 15000 bottiglie su 4 ettari di terra vitata. Il suo sistema di allevamento delle viti è un po’ alla francese con un’alta densità di piante per ettaro, qui si parla di 6000 ceppi, con una resa di 1 Kg di uva per pianta, questo innalza di molto la qualità sia all’origine e sia nel prodotto finale. Le viti sono totalmente allevate a guyot basso.
Nella produzione di Antonio Bellicoso la star vera e propria è la Barbera d’Asti Merum DOCG in purezza, 15 mesi di legno in tonneau da 500 litri e 6 mesi di affinamento in bottiglia, un vino davvero stupefacente dal rosso rubino impenetrabile con dei sentori di mora, frutta rossa matura, floreale e minerale con un ottimo equilibrio tra morbidezza e acidità e sapidità, non è un caso che abbia vinto il premio come miglior rosso dell’anno secondo Luca Maroni. L’altra perla di Bellicoso è la Barbera d’Asti Amormio 2011, solo acciao con un rosso quasi inchiostrato con sentori di prugna, mora e amarena, grande morbidezza ed eleganza nel palato.
Malgrado l’azienda non sia di grandi dimensioni e molto più che a conduzione familiare, siamo rimasti davvero sorpresi, dialogando con Antonio, della sua semplicità e schiettezza, sapendo di fare un vino eccezionale non si da tante arie come fanno tanti altri produttori, lui va avanti per la sua strada, con una passione che ti viene trasmessa già dal primo contatto verbale e parleresti con lui per ore del suo mestiere che tale non è, ma è solo una questione di cuore e di passionalità, di sentimenti che trasmette alla sua vigna, alla sua terra, che cura ogni giorno dall’alto della sua preparazione professionale ma anche dalla voglia di far bene e non ha molte mire espansionistiche, si accontenta ed è felice di quello che fa. Non ha un sito internet, le enoteche che commercializzano il suo prodotto non sono infinite, anzi, ma basta un email e lui ti spedisce tutte le bottiglie che vuoi.
Questo è il modo giusto di fare vino, questa è la strada giusta per poter dire che il vino italiano e i produttori italiani sono i migliori, che possono competere con i francesi. Siamo stati fortunati ad incontrare un produttore, un’azienda, un uomo, così!