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Sunday, December 22nd, 2024

(vinoclick) ANAGNI Il 12 settembre ad Anagni si svolta la quarta edizione di Rosso Cesanese, rassegna dedicata al Cesanese del Piglio, di Affile ed Olevano. Il primo è una delle tre DOCG del Lazio le altre sono Doc.

Bottiglie-CesaneseLa giornata è stata ben organizzata, con una degustazione di ben 33 assaggi di vini compresi tra il 2010 e il 2012 con le aziende più svariate, alcune eccellenti altre meno. L’occasione è stata tra le più ghiotte perché ci siamo fatti un’idea generale e definitiva su questo vitigno, ovvero che il Cesanese deve ancora crescere e di molto. Durante la degustazione ci siamo imbattuti in qualche etichetta di vero pregio ma è ancora poco per essere paragonato alle svariate eccellenze che spaziano per l’Italia. Non riusciamo a capire se il problema risiede nei produttori che non riescono a rendere il Cesanese un gran vino oppure dal vitigno che più di tanto non è in grado di rendere o ad una politica regionale e nazionale che non supporta a sufficienza e con orgoglio la produzione e il lavoro delle aziende. Noi pensiamo che il vitigno sia assolutamente all’altezza ma che ci vuole meno spregiudicatezza nel produrlo, abbiamo bevuto alcuni vini assolutamente al i sotto della mediocrità, quasi un vino da tavola e considerando che questa volta non è come gli altri anni dove veniva presentata l’anteprima ma bensì era una vetrina di presentazione del Cesanese.

Iniziativa assolutamente lodevole, abbiamo avuto la possibilità di conoscere aziende di primo piano come Coletti Conti, Casale dellaDegustazione-Cesanese Ioria, Casale Verde Luna, Berucci o Terenzi. Alcune ci hanno sorpreso altre deluso ed avremmo voluto che i produttori fossero stati presente ad illustrare i loro vin,i magari rispondendo ad alcune domande, soprattutto sulla situazione del vino nel Lazio perché se quello che abbiamo bevuto è un eccellenza, visto che si parla di DOCG, allora c’è qualche problema da risolvere.

La grande delusione e ci dispiace dirlo, riguarda la manifestazione vera e propria che si è svolta nel pomeriggio di sabato e domenica. Abbiamo notato la totale assenza dei produttori più importanti, a parte alcuni, tra l’altro molto gentili nel farci degustare di nuovo i loro prodotti e darci spiegazioni più esaustive L’affluenza di pubblico è stata assolutamente al di sotto non solo delle aspettative ma anche rispetto allo scorso anno. Quindi meno produttori e meno pubblico, i primi hanno forse snobbato la manifestazione i secondi mostrano il polso della crisi, malgrado l’ingresso costasse molto meno rispetto al passato.

Ci dispiace perché gli organizzatori ce l’hanno messa davvero tutta ma abbiamo avuto la netta sensazione che i produttori abbiano avuto solo un occhio di riguardo per la stampa con le 33 degustazioni ma hanno un po’ snobbato chi alla fine finisce in enoteca e tiene in piedi le loro economie. Noi siamo stati fortunati loro un po’ meno, bisogna capire che la stampa aiuta a divulgare il prodotto ma chi consuma vino vuole bere prima di spendere i suoi soldi che oggi sono sempre di meno a fronte di un innalzamento dei prezzi.

Quello che ci piace dire è la ben curata Strada del Vino Cesanese e la bella iniziativa del Treno del Vino che ci aiuta a conoscere di più il territorio del Cesanese che potenzialmente potrebbe competere con vitigni ben più blasonati.

Per il prossimo anno ci aspettiamo magari una giornata dedicata interamente alla stampa con degustazioni ed incontri con i produttori che possano rispondere alle varie domande e magari qualche figura istituzionale che ci spieghi perché dal vino viene preso solo iva e tasse e non si trova una soluzione per farlo decollare ed avere i banchi d’assaggio pieni di gente entusiasta e produttori felici di produrre il loro vino.

(vinoclick)