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Tuesday, December 24th, 2024

di Massimiliano Furlan

(vinoclick) Finalmente ci siamo, entriamo nell’anno che verrà. Il 2015 potrebbe essere un anno qualsiasi, uno dei tanti per chi scrive di vino, per chi lo degusta o per chi ne ha fatto una professione. invece no, l’anno che verrà sarà quello dell’Expo di Milano, del recalcitrante Expo, un po’ monco delle strutture più importanti ma si sà, siamo in Italia dove niente funziona e per far si che ciò accada bisogna sporcarsi le mani e di molto, ma noi vecchi romantici le uniche mani sporche che vogliamo vedere sono quelle dei produttori in campagna con i loro “vigneron” e con i contadini che ogni anno vendemmiano e ci regalano stagioni enologiche fantastiche anche quando le condizioni non corrispondono alle attese. Bene, a Milano dal primo di maggio fino al 31 ottobre ci sarà in rassegna tutta l’eccelenza italiana del vino e non solo, tutto il Mondo per forza di cose dovrà accorgersi dell’esistenza di una realtà vitivinicola importante anche se i problemi sussistono e non sono pochi ma da maggio ci sono tutte le condizioni per lanciare i prodotti di tante aziende che rappresentano la nostra quotidianità, dai supermercati alle enoteche per passare attraverso la ristorazione.

Wine_BarrelsDurante l’Expo ci sarà la possibilità di percorrere dei percorsi sensoriali, visivi e olfattivi con dei sostegni virtuali che daranno la possibilità ai visitatori di toccare quasi con mano il fantastico mondo del vino.

Per coordinare tutte le attività della manifestazione per la parte che riguarderà il vino è stato chiamato tutto lo staff del Vinitaly, un’altra eccellenza italiana per quanto riguarda l’organizzazione di eventi enologici. Lo stesso Vinitaly di Verona quest’anno avrà luogo alla fine di marzo regalando a tutti gli appassionati ed ai produttori un ‘occasione perfetta per prepararsi all’evento più importante degli ultimi trent’anni.

La speranza ovviamente è che il decollo dell’economia legata al vino sia definitivo e che i produttori aprano gli occhi anche sul mercato italiano e che non usino Milano per dedicarsi fondamentalmente all’export, sarebbe un errore madornale ed un’occasione sprecata, l’ultima. La bolla dell’export prima o poi si sgonfierà e il mercato interno potrebbe essere una importante opportunità per tutte le aziende.